”Maurizio e’ il papa’ bello, che dona la vita, che offre la vita”. Don Mimmo Battaglia prende spunto dalla lettura del Vangelo sul buon pastore, ”che – spiega – nel testo originario e’ il pastore bello”, per parlare di Maurizio Cerrato, l’uomo di 61 anni ucciso a Torre Annunziata in un’aggressione subita dopo avere difeso la figlia, alla quale poco prima era stata bucata una ruota della sua auto solo perche’ aveva parcheggiato in un posto della pubblica strada occupato da una sedia. L’arcivescovo metropolita di Napoli ha officiato ieri pomeriggio le esequie di Cerrato nella chiesa dello Spirito Santo di corso Vittorio Emanuele III. ”Non cederemo alle intimidazioni di quanti credono di seminare paura con la violenza, ma non possiamo essere lasciati soli. Ne’ la preoccupazione, ne’ la paura, ne’ le minacce possono zittire la nostra voce o fermare il nostro cammino. Voltare pagina e’ possibile se tutti ci sentiremo coinvolti”. Don Domenico Battaglia si rivolge alla moglie Tania e alle due figlie di Maurizio Cerrato. ”A tutti – le ultime parole dell’arcivescovo di Napoli – chiedo uno scatto di dignita’: lo dobbiamo a Maurizio, lo dobbiamo alla vita, lo dobbiamo al Cristo risorto, e’ la dignita’ a chiedercelo. Nella chiesa Santa Spirito l’addio tra le lacrime di tanti che hanno salutato con un lungo applauso l’uscita del feretro della chiesa. ”Cercheremo – si legge nel manifesto funebre della moglie e delle figlie- in ogni sguardo la luce dei tuoi occhi, in ogni sorriso la gioia del tuo cuore, in ogni gesto il tuo essere. Dacci la forza di continuare a vivere senza te e accompagna il nostro cammino sempre. Mostraci i tuoi occhi quando ci sentiremo perse. Ci mancherai sempre, ‘grande eroe’. Ti amiamo”. Sabato pomeriggio grande partecipazione all’iniziativa promossa dalla locale sezione dell’associazione Libera per commemorare l’uomo. Non sono mancati fiori e messaggi. Posta dall’amministrazione comunale una corona di fiori.