Secondo l’accusa avrebbe prestato ingenti somme di denaro a sei persone, tre delle quali imprenditori, chiedendone la restituzione con tassi usurari che in alcuni casi avrebbero toccato interessi pari all’80%.
Per questo motivo i militari del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare dell’obbligo di dimora emessa dal gip del tribunale torrese su richiesta della Procura oplontina.
Destinatario del provvedimento un uomo di Torre del Greco accusato di usura.
Tutto è partito dalla denuncia di una delle vittime: le indagini, portate avanti dai finanzieri di Torre del Greco, hanno permesso di appurare come l’indagato avrebbe praticato l’attività usuraria in modo seriale e professionale, prestando somme di denaro di elevato importo a soggetti in estrema difficoltà finanziaria, pretendendone la restituzione a tassi di interesse esorbitanti. In particolare, tra il 2010 e il 2020, sarebbero state prestate a sei vittime, di cui tre imprenditori, cifre per oltre 1,7 milioni di euro, a tassi di interesse oscillanti tra il 22% e l’80% annuo.
Per ottenere la restituzione dei soldi prestati e soprattutto degli interessi “maturati”, l’uomo avrebbe minacciato le vittime di intraprendere azioni civili, proponendo ad alcune di loro di simulare un rapporto di lavoro alle dipendenze delle loro società per spacciare le relative restituzioni come normali stipendi mensili.
Un’altra vittima sarebbe stata indotta a spogliarsi di una importante quota del capitale sociale della propria azienda per intestarla all’indagato, dopo averne però prima sottostimato il valore.
All’atto del sequestro preventivo emesso in via d’urgenza dalla Procura, è stato sequestrato un immobile a Corigliano-Rossano (Cosenza) riconducibile all’attuale indagato, che secondo gli inquirenti sarebbe stato acquistato dall’indagato con i proventi dell’attività illecita. Sono inoltre stati sequestrati oltre 70.000 euro in contanti, rinvenuti in un armadio nell’abitazione dell’uomo.
(FONTE ANSA)