Esiste un universo di ingiustizie in questo paese contro i portatori di disabilità che – aspetto ancora più inquietante, passa completamente inosservato- dichiara il senatore del M5s Orfeo Mazzella.
Il fatto è semplice, se pur gravissimo, è stato leso il diritto al lavoro.
In un’interrogazione parlamentare ho affrontato un caso specifico, quello dell’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Campania accusata di aver leso il diritto al lavoro di alcuni soggetti portatori di disabilità, mettendo così in discussione i valori ispiratori della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità.
Nel corso dell’anno 2022, la Romeo Gestioni ha vinto l’appalto di una gara per la gestione delle residenze universitarie messe a disposizione per gli studenti di alcuni atenei.
Tuttavia, l’ADISURC, soggetto appaltante, ha sostenuto che “ci sarebbero delle anomalie che devono essere chiarite dalla società che ha vinto la gara”, chiedendo alla Romeo Gestioni dettagli della sostenibilità aziendale e chiarimenti sulla pulizia degli spazi e su altri servizi. ADISURC ha poi chiesto chiarimenti anche relativamente al “servizio di portierato”, attività che, secondo quanto stabilito dalla Romeo Gestioni, avrebbe previsto anche l’assunzione di 10 lavoratori affetti da disabilità, ai sensi della normativa vigente in materia di assorbimento di forza lavoro portatrice di disabilità.
Come si apprende da un articolo di un quotidiano a tiratura nazionale, ADISURC avrebbe risposto che “il servizio di portierato, reception, accoglienza e custodia, prevede delle prestazioni per le quali è richiesta la piena idoneità fisica e psichica del personale addetto” , annullando di fatto quanto previsto dalla legge. Successivamente l’appalto è stato assegnato ad un’altra società, a condizioni meno vantaggiose per l’ADISURC e per la Regione.
Paraddossale che il Ministero non reputi incompatibile la funzione istituzionale dell’ADISURC, ente preposto alla promozione dell’inclusività e alla tutela dei diritti di tutti – aggiunge Mazzella. Le persone con disabilità in Italia rappresentano circa il 7 per cento della popolazione e risultano, secondo un articolo pubblicato in data 2 agosto 2022 sul sito web delle Nazioni Unite, “più povere degli altri cittadini dell’Unione Europea, trovano meno opportunità di lavoro ed hanno più limitate le loro possibilità di godere della propria autonomia, eguaglianza e inclusione sociale, nonché di beni e servizi quali l’istruzione, la sanità, i trasporti, gli alloggi e la tecnologia”.
E la responsabilità è anche di questo governo, infatti la disciplina prevista per l’Assegno di inclusione prevede dei parametri così stringenti che, di fatto, escluderà i cittadini portatori di disabilità che versano in condizioni economiche critiche.
Il rischio è che un adulto solo, a cui è riconosciuta l’indennità d’accompagnamento oltre alla pensione ma con ISEE pari a zero, non potrà accedere all’Assegno di inclusione.
Spetta a me, e alla forza politica di cui faccio parte, ricordare l’importanza di tutelare chi rischia di rimanere indietro e in particolare i cittadini portatori di disabilità che non chiedono privilegi ma solamente il rispetto dei propri sacrosanti diritti – conclude Mazzella.