Dieci anni di “Gocce di Carità”: da Napoli a Torre del Greco un modello di solidarietà che si espande
Nato nel cuore di Napoli, il progetto “Gocce di Carità” si apre a nuovi orizzonti: a Torre del Greco nasce un percorso formativo ispirato a un decennio di impegno per gli ultimi.
Un’esperienza lunga dieci anni, radicata nei vicoli di via dei Vergini, nel cuore antico di Napoli. Era il 2015 quando, da un’intuizione di Bianca Iengo, cittadina di Torre del Greco, nasceva “Gocce di Carità”, un progetto pensato inizialmente come farmacia solidale per offrire accesso gratuito ai farmaci a chi non poteva permetterselo.
Ma ben presto, quella scintilla si è trasformata in molto di più: una rete di ascolto, accoglienza e sostegno per gli ultimi e gli emarginati.
“Gocce di Carità non è solo un progetto, né un luogo fisico: è un respiro”, racconta Iengo. “È spesso l’unico scudo tra una madre disperata e la strada, tra una persona sola e l’abisso dell’emarginazione”.
Nel corso del tempo, l’iniziativa ha ampliato il proprio raggio d’azione. Oggi è un modello che abbraccia ascolto, counseling, assistenza sanitaria e sostegno spirituale.
Opera all’interno della diocesi di Napoli, con l’obiettivo di essere un presidio di prossimità, un punto di riferimento umano oltre che materiale per chi si trova in difficoltà.
Il modello si espande: a Torre del Greco il primo laboratorio formativo
Proprio in questi mesi, si sta tentando di esportare il modello anche a Torre del Greco, città natale della fondatrice.
Il primo passo è stato l’avvio di un percorso formativo multidisciplinare presso la parrocchia di Santa Maria del Carmine. Non un semplice corso, ma un laboratorio di solidarietà, dove teoria e pratica si intrecciano.
Un gruppo di 20-25 volontari ha deciso di mettersi in gioco partendo dal “counseling spirituale”: un lavoro su sé stessi, sui propri valori, per capire come ciascuno possa offrire il proprio contributo alla comunità.
A questa fase introspettiva si affianca l’azione concreta: servizio ai senzatetto, supporto alle mense, presenza attiva sul territorio.
“Ogni notte accolta è il seme di un nuovo giorno”, sottolinea Bianca Iengo, che guarda al futuro con determinazione e speranza.
Un centro solidale per unire le energie del territorio
L’obiettivo a medio termine è ambizioso ma concreto: creare un polo solidale a Torre del Greco, un centro unificato che possa coordinare le tante energie già attive nel territorio – dalle associazioni di volontariato alle parrocchie – sotto un’unica rete, più efficiente e sinergica.
“Il modello Gocce di Carità potrebbe fare da capofila”, spiega Iengo, “ma l’intento è quello di valorizzare ciò che già esiste, mettendo in connessione chi ogni giorno, spesso in silenzio, si spende per gli altri”.
In un’epoca di crisi e frammentazione sociale, esperienze come questa dimostrano che la solidarietà può essere contagiosa.
E che dieci anni di gocce possono diventare un fiume di bene, capace di trasformare il volto delle nostre città.