monaldi

“La sindrome dello sceriffo colpisce anche i vertici dell’azienda dei colli. Ma per questa ‘malattia’ la Cisl fp Napoli conosce già la cura. Per questo denunciamo l’arroganza e la prepotenza di alcune direzioni strategiche che in nome dell’emergenza stanno calpestando ogni obbligo di confronto preventivo con le OO.SS. su materie fondamentali che riguardano la sicurezza i modelli organizzativi e le politiche del personale” Luigi D’Emilio segretario Cisl Fp Napoli denuncia il comportamento assunto dalla direzione generale dell’azienda dei colli nei confronti di alcuni lavoratori.

L’episodio: La direzione strategica dell’Azienda dei Colli, dopo aver ricevuto una nota da infermieri ed operatori in cui si evidenziavano criticità su un complesso modulare esterno all’ospedale Monaldi destinato alla preospedalizzazione, ha ben pensato di minacciare di licenziamento i firmatari del documento”.

In questo momento di transizione – in cui, lentamente e difficilmente, si sta passando dalla fase emergenziale ad una tanto attesa normalità – le OO.SS di fatto si vedono negare momenti di confronto su materie fondamentali.

“Quanto accaduto ci sembra davvero paradossale – incalza D’Emilio – il sindacato ha tutto il diritto e soprattutto ha il dovere di evidenziare l’inutilità della struttura mobile installata all’esterno dell’ospedale Monaldi. Questa struttura è ottima per effettuare screening in piazza ma non rispetta le misure previste dalle direttive del ministero sul contenimento del contagio, ad esempio il distanziamento, rischiando di ledere la salute degli operatori sanitari e dei pazienti. Se poi pensiamo che questa struttura costa mezzo miliardo l’anno e che nei locali dove attualmente si svolge il Day Surgery c’è spazio e modo per lavorare in tutta sicurezza con separazione dei percorsi così come prevede la normativa, siamo alla follia pura”

“Noi della Cisl Fp Napoli non ci lasciamo intimidire – conclude Luigi D’Emilio segretario Cisl Fp Napoli – Difronte ad una legittima posizione assunta da alcuni lavoratori aziendali, il Direttore Generale non può rispondere con minacce di licenziamento. Sulle decisioni che incidono sui modelli organizzativi pretendiamo dall’azienda un coinvolgimento preventivo del sindacato e delle parti sociali”.

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