“Siamo i Carabinieri di Via Magellano”. Caltagirone, provincia di Catania, e in alcuni appartamenti squilla il telefono. Anziani rispondono ed entrano così in un vortice tra paura e debolezze. Ennesimi tentativi di truffa con lo scopo di estorcere più soldi possibili utilizzando come arma l’affetto delle persone per i propri cari.
A 660 chilometri di distanza le menti di questo delitto, c’è anche un 16enne.
Napoli, quartiere Stella – strade che ricordano quanto avvenuto lo scorso 13 febbraio quando i carabinieri scoprirono durante un blitz la centrale operativa per le truffe online – con i carabinieri del nucleo operativo della locale compagnia che hanno puntato un appartamento di via Tronari.
Siamo al limite del quartiere Stella, a due passi dai gradoni di Capodimonte. La strada coperta di ciottoli è stretta e le abitazioni lasciano spazio alle millenarie pareti di tufo.
L’appartamento del piccolo palazzo è al piano terra con una porta blindata sul lato della facciata ristrutturata che copre quei meravigliosi antichi paesaggi ricchi di storia e dignità.
I carabinieri attendono il momento opportuno con la consapevolezza che non ci sono altre vie di fuga. Sono davanti il portone e la frase è inequivocabile: “DITE ALLA SIGNORA CHE SONO L’AVVOCATO….”. E’ il momento dell’irruzione. Passano pochi minuti, si entra in casa con non poche difficoltà e i carabinieri bloccano tre persone al loro interno che tentano di disfarsi delle prove. Nell’appartamento il 26enne Antonio Palmieri, il 25enne Francesco Renna e un 16enne. I maggiorenni sono entrambi già noti alle forze dell’ordine mentre il minorenne è incensurato. Sono tutti del posto.
I militari cristallizzano la scena e trovano sul tavolino 5 telefoni cellulari e numerosi appunti. Su quei fogli a quadretti spunti e indicazioni per truffare le vittime. Dall’indirizzo della caserma dei carabinieri di Caltagirone ai numeri di telefono delle vittime passando per annotazioni che riguardano la sfera personale della persona individuata come ad esempio il parente che è defunto.
Frasi, parole e nomi di figli e parenti da ricordare per non perdere il filo della conversazione ed essere precisi e puntuali durante la telefonata senza lasciare nulla al caso.
Sui cellulari nel registro chiamate risulta ripetersi continuamente il prefisso 0933 del Comune di Caltagirone.
I carabinieri raccolgono i primi indizi e contattano i propri colleghi siciliani. In una stretta e rapida sinergia info-operativa i militari partenopei e quelli di Caltagirone ricostruiscono la vicenda tra intrecci di telefonate e tentativi di truffa.
Tra le truffe messe in atto anche un episodio in cui si desiste dal consumare la truffa in danno di una 80enne visto che “NON CONVIENE”, “SOLO 230 EURO”.
In quel piccolo appartamento i 3 napoletani stavano truffando alcuni cittadini siciliani che i militari del posto hanno raggiunto e rassicurato. Reati pianificati a centinaia di chilometri di distanza sui quali sono in corso ancora indagini per scoprire l’identità di chi fisicamente fosse il “galoppino” che avrebbe messo le mani nelle tasche di anziani spaventati.
I maggiorenni sono stati arrestati mentre il 16enne denunciato. Dovranno rispondere di truffa aggravata in concorso.
L’appello di carabinieri del Comando Provinciale di Napoli:
“Le tecniche di truffa sono sempre più insidiose e articolate, non fidatevi, non comunicate i vostri dati personali in chiamate con estranei o SMS ricevuti da soggetti sconosciuti. Contattate i vostri istituti di credito, contattate i vostri familiari e raggiungete al più presto la Stazione dei Carabinieri più vicina”.