EasyJet taglierà migliaia di posti di lavoro, pari al 30% dei suoi addetti, a seguito del taglio dei voli e del calo della domanda a lungo termine come conseguenza del covid. La compagnia inglese, il secondo maggior operatore europeo low cost, comincerà le consultazioni coi lavoratori sui tagli nei prossimi giorni, secondo quanto riporta una nota. EasyJet ha circa 15.000 addetti, ricorda Bloomberg, il che suggerisce che 4.500 posti sono a rischio.
In linea con le proiezioni Iata, easyJet ritiene che i livelli di domanda di mercato registrati nel 2019 non saranno probabilmente raggiunti nuovamente fino al 2023, si legge nella nota della compagnia aerea che, come preannunciato, riprende a volare il 15 giugno su un numero limitato di rotte. Per quanto riguarda il quarto trimestre di quest’anno, i piani attuali prevedono che easyJet volerà con volumi di circa il 30% rispetto a quelli dello stesso periodo del 2019. La compania low cost prevede poi che le dimensioni della propria flotta a fine 2021 saranno al minimo del range previsto: circa 302 aerei, ovvero 51 in meno rispetto a quanto previsto per la fine del 2021 e comunicato al mercato prima del covid-19. Tale numero includerà un 3-4% circa di aeromobili iin standby, a disposizione per i momenti di picco. La riduzione delle dimensioni della flotta sarà ottenuta attraverso le misure già annunciate, tra le quali il differimento delle consegne di nuovi aerei e la riconsegna di quelli in leasing. “In questo contesto, stiamo pianificando di ridurre le dimensioni della nostra flotta e di ottimizzare il network e le nostre basi. Di conseguenza, prevediamo una riduzione del personale fino al 30% in tutta l’azienda e continueremo a eliminare a tutti i livelli i costi e le spese non essenziali. Nei prossimi giorni avvieremo le consultazioni coi rappresentanti sindacali”, ha affermato Johan Lundgren, Ceo di easyJet dopo aver sottolineato che “Ci rendiamo conto che questi sono tempi molto difficili e che dobbiamo prendere in considerazione decisioni altrettanto difficili che avranno un impatto sul nostro personale, ma vogliamo proteggere quanti più posti di lavoro possibile sul lungo termine”.