“Sono ore impegnative: eravamo a consulto con i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica per valutare gli scenari prossimi futuri. Nel pomeriggio avremo delle novità”. Lo dice il premier Giuseppe Conte all’evento “Generazione energia”. Il presidente del consiglio in questi giorni difficili, nei quali si dovranno decidere le sorti dell’Italia nel periodo natalizio, ha chiesto prudenza. Intanto i presidenti delle regioni hanno chiesto al governo nella video conferenza in vista del prossimo Dpcm di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. Il governo ha confermato che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. “Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo. Sul fronte ristori Conte è chiaro: “Saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire”. “La sicurezza delle persone e la salute però vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza. Altro punto all’ordine del giorno dell’incontro tra governo e regioni è la scuola. “Le regioni hanno ritenuto di suggerire al governo di prorogare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza”. Restano diversi altri punti da definire per il Dpcm di Natale. Uno è quello degli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione. L’altro quello degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l’orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale degli spostamenti. Il nuovo dpcm sulle misure anti contagio dovrebbe confermare l’impianto del decreto attuale, con la divisione delle Regioni in tre fasce, e introdurre specifiche restrizioni per Natale.