Covid: Italia rischia zona arancione. Rt all’1%, preoccupano le varianti
E’ attesa per il nuovo emendamento che il ministro della salute, Roberto Speranza, firmerà nelle prossime ore. L’indice Rt a livello nazionale torna sopra il livello di guardia dell’1%, effetto della variante inglese che preoccupa la comunità scientifica, divisa tra l’ipotesi di un lockdown totale e quella di un lockdown mirato.
Dati che confermano l’ampia diffusione del virus nel Paese sulle quali è cominciata l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità. Per questo appare inevitabile il ricorso a chiusure e limitazioni, con la possibilità di individuare zone rosse localizzate nelle province. Un’opzione che potrebbe essere già sul tavolo delle istituzioni, chiamate a sciogliere gli interrogativi in breve termine.
Mezza Italia rischia dunque la zona arancione. Compresa anche la regione Campania, dove 1 contagiato su 4 è affetto dalla variante britannica, così come reso noto dall’ultimo studio dell’Unità di Crisi. Inoltre, ieri durante un lungo vertice con i manager delle Asl, il governatore Vincenzo De Luca avrebbe chiesto di aumentare quanto più possibile la disponibilità di posti letto Covid negli ospedali.
Dietro questa richiesta c’è il timore che la regione possa essere travolta dalla terza ondata del virus mentre la campagna vaccinale è solo agli inizi. La situazione resta critica soprattutto nell’area vesuviana.
In particolare, continuano a preoccupare gli ultimi dati registrati a Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, mentre a Torre del Greco ieri è stata registrata la centesima vittima da inizio pandemia. Non meno preoccupante la situazione relativa alle scuole, tenuta d’occhio in maniera oculata dalle istituzioni.
Notizie anche sul fronte vaccini: nella giornata di oggi l’AslNapoli3Sud sigla l’accordo che prevede il via libera alla somministrazione dei vaccini con l’impiego dei medici di medicina generale.
Il tutto mentre le regioni si interrogano sulla possibilità di poter acquistare dosi extra agli accordi stabiliti tra le case farmaceutiche ed i Paesi comunitari.