Covid: da oggi Lombardia, Piemonte e Calabria in zona arancione.
Lombardia, Piemonte e la Calabria del neo commissario alla Sanità Guido Longo lasciano da oggi la zona rossa di massime restrizioni anti-Covid. Dall’arancione al giallo passano invece Liguria e Sicilia, sempre per effetto dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, visti i dati del monitoraggio settimanale analizzati dalla Cabina di regia.
L’Italia cambia insomma di nuovo colore e con esso il grado di limitazioni dei cittadini e delle attività economiche nei diversi territori.
Restano rosse Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo e Campania; arancioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Basilicata e Puglia; gialle Veneto, Provincia autonoma di Trento, Lazio, Molise e Sardegna.
Le decisioni sono effetto di un indice di trasmissibilità del virus (Rt) appena sopra la soglia di sicurezza di 1, ma con valori medi tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle Regioni e Province autonome (nella settimana 4-17 novembre, calcolato su casi sintomatici).
E così esce dal purgatorio dopo due settimane la Lombardia epicentro dell’epidemia fin dall’inizio. Esulta già prima della decisione ufficiale di Speranza il presidente della Regione Attilio Fontana.
“Grazie ai sacrifici dei lombardi ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali”, dice il governatore, per poi precisare che questo non significa “un liberi tutti” e che le misure restano. Per il presidente del Piemonte Alberto Cirio “non possiamo sprecare questo grande sforzo, non possiamo permetterci di tornare indietro”. “Un piccolo miracolo istituzionale” la Calabria arancione secondo il presidente facente funzioni Nino Spirlì.
La Val d’Aosta invece non ci sta. Il governatore Erik Lavevaz è arrabbiato: “rimarremo zona rossa e ad ora non sappiamo perché. Roma deve darci risposte chiare, questa non è serietà”.
(fonte: ANSA)