Coronavirus, in Campania scuole e università aperte. Nessuno stop ai concorsi pubblici. Oggi in programma una riunione con i prefetti e i sindaci campani.
Ieri a conclusione del summit in videoconferenza con il Presidente del Consiglio, i ministri e i presidenti delle Regioni, sono state acquisite le direttive del governo anche in merito alle eventuali chiusure degli istituti scolastici e università e allo svolgimento dei concorsi. Su indicazione della Protezione civile nazionale, del Ministero della Salute e degli altri ministeri competenti, nelle regioni dove non si sono verificati casi positivi al coronavirus (come al momento in Campania) non esiste la necessità di bloccare la didattica. Non vi sono quindi da parte del Governo provvedimenti di chiusura di scuole e università che riguardano la Campania.
In merito ai concorsi, la Funzione Pubblica ha confermato che tutte le procedure attualmente in corso e già programmate si svolgeranno regolarmente. Sia per le scuole che per i concorsi saranno attive le disposizioni già emanate dalla Regione Campania a livello di prevenzione. Alle Linee guida dell’ordinanza firmata ieri dal Presidente De Luca si aggiungerà un’ulteriore integrazione in base a quanto emerso a livello nazionale dalla riunione di stamattina. Oggi pomeriggio presso l’auditorium C3 del Centro Direzionale di Napoli, è stata convocata dal Presidente De Luca una riunione con i prefetti e i sindaci per la condivisione delle Linee Guida nazionali e regionali.
Si susseguono, da più parti, al diffondersi del Coronavirus, anche richieste relative a linee comuni da adottare anche per le nostre comunità ecclesiali. Seguendo quanto la Conferenza episcopale italiana ha reso noto in un comunicato sulla necessità di tutelare la salute pubblica, arginando il più possibile il pericolo del contagio. Si tratta, nello specifico, dei suggerimenti già pubblicati dal Ministero della Salute circa le norme igieniche da adottare, soprattutto nei luoghi chiusi e affollati. A tal riguardo sarebbe opportuno nelle celebrazioni astenersi dallo scambiarsi il segno della pace, e distribuire la Comunione eucaristica sulla mano, secondo le norme liturgiche vigenti.