In Campania la situazione emergenziale determinatasi dalla diffusione del
Coronavirus ha avuto un impatto dirompente sulle strutture ospedaliere e territoriali
della sanità pubblica, già provate da dieci anni di Piano di Rientro che hanno prodotto
una consistente riduzione di personale e di posti letto ed una destrutturazione della
assistenza territoriale.
Eppure a fronte di questa situazione di eccezionalità l’unico argine alla attuale
emergenza sanitaria è rappresentata dalla sanità pubblica e dai lavoratori, donne e
uomini, che con spirito di servizio, di sacrificio e di abnegazione hanno fornito e
continuano a fornire, nonostante scarse garanzie individuali, risposte adeguate ed
efficaci lavorando senza sosta al servizio della comunità.
Le lavoratrici ed i lavoratori della sanità si sono da subito posti al servizio del
Paese con senso di responsabilità garantendo coesione sociale e tenuta democratica,
spinti dal senso di comunità e dal rispetto dei valori costituzionali.
La scrivente prendendo atto del lavoro che le SS.LL. stanno svolgendo, unitamente
alla Protezione Civile, in merito agli interventi straordinari da realizzare in
ottemperanza ai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, per tutelare la salute
dei lavoratori e garantire la continuità assistenziale ai cittadini, intende evidenziare
alcune persistenti criticità:
• Insufficiente dotazione di dispositivi di protezione individuale (soprattutto FFP2/FFP3) da assicurare agli
operatori della sanità dei presidi ospedalieri, dei distretti sanitari, dei dipartimenti
(salute mentale, prevenzione, dipendenze, materno-infantile) e del sistema di
emergenza che prestano assistenza ai cittadini;
• Assenza di un filtro antistante i locali del P.S. al fine di poter effettuare un “pretriage” ospedaliero che consenta idonee procedure di isolamento dei pazienti con
sospetta infezione verso strutture appositamente allestite (tende);
• Assenza di idonea strumentazione e di dispositivi individuali nella “tenda” per la
gestione in sicurezza dei pazienti con sospetta infezione;
• Assenza di percorsi ospedalieri differenziati per i cittadini che presentano
segni/sintomi clinici riconducibili al Coronavirus (Sars-CoV-2);
• Assenza di idonei locali attrezzati alla osservazione dei pazienti “sospetti” in attesa
della risposta al “tampone” che avviene ben oltre le 24-36 ore;
• Assenza di disposizioni uniformi riguardanti le attività da svolgere e i servizi da
assicurare ai cittadini nei distretti sanitari;
• Carenza di personale, della dirigenza e del comparto, necessario per far funzionare
i servizi necessari a gestire l’ordinario e l’emergenza in atto.
Pertanto per il senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto la CGIL nei
momenti difficili del paese ed in un clima di trasparente collaborazione istituzionale
che la straordinarietà dell’evento impone, la scrivente sollecita:
• Acquisto di una quantità congrua di materiale igienico-sanitario per la disinfezione
e di D.P.I. (soprattutto FFP2/FFP3) da fornire a tutti i lavoratori della sanità
pubblica che prestano attività assistenziale nei presidi ospedalieri, nei distretti
sanitari, nei dipartimenti e nel sistema di emergenza, in ottemperanza di quanto
disposto dal D.Lgs. n°81/2008 al Datore di Lavoro;
• Disposizioni uniformi per il “pre-triage” e per percorsi ospedalieri differenziati per
i cittadini che presentano sintomi clinici riconducibili al Coronavirus (Sars-CoV-2)
assicurando idonea strumentazione nelle “tende” già allestite o in allestimento;
• Disposizioni uniformi sulle attività da svolgere, le attività ambulatoriali ed i servizi
da assicurare ai cittadini nei distretti sanitari;
• Disposizioni in merito al ruolo dei medici convenzionati di Medicina Generale
(Assistenza Primaria/Continuità Assistenziale) e della Specialistica Ambulatoriale
Interna nella filiera emergenziale distrettuale e aziendale;
• Attivazione laddove possibile delle disposizioni relative allo “smart working”;
• Potenziamento dei Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria collettiva;
• Potenziamento in personale e tecnologie del laboratorio di virologia esistente e di
altri laboratori in Regione al fine di ridurre i tempi di risposta del tampone eseguito
ai pazienti con sospetta infezione;
• Reclutamento ordinario di personale: nell’ambito dei fabbisogni 2019-2021,
utilizzo delle graduatorie concorsuali vigenti e procedure di stabilizzazione di cui
all’art.20 comma 2 del D.Lgs. n°75/2017, nel rispetto della modifica dei termini
temporali del requisiti introdotti dalla Legge n°160/2019 e dalla Legge n°8/2020;
• Reclutamento urgente di personale per emergenza COVID-19 di cui al Decreto
Legge n°14 del 9 Marzo 2020: misure straordinarie di cui all’ art.1 mediante
incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa,
di durata non superiore a 6 mesi prorogabili in ragione del perdurare stato di
emergenza; misure urgenti di cui all’ art.2 mediante avvisi pubblici della durata di
1 anno non rinnovabili, nelle more delle procedure concorsuali;
• Proroga delle forme contrattuali in essere (avviso pubblico, ex-art.15 octies,
co.co.co. e altre tipologie) direttamente collegati alla garanzia dei L.E.A.
Infine, terminata la fase emergenziale la scrivente chiede un confronto che affronti
le carenze strutturali, organizzative e di personale e definisca interventi per
implementare servizi territoriali ed ospedalieri al fine di garantire il diritto
costituzionale alla salute ed alla cura per i cittadini ed il diritto alla sicurezza e alla
dignità del lavoro per i professionisti della sanità, che purtroppo in questi anni non
sono stati garantiti.