L’emergenza epidemiologica continua ad aggravarsi in questa quarta ondata. Contagi in aumento in tutta Italia e regioni ad alto rischio come il Veneto ed il Trentino Alto Adige, da ieri in zona gialla. Sono 12.764 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 7.975. Bassa, ma costante, la risalita dei casi anche in Campania, dove ieri si registravano quasi 900 nuovi positivi, con un’incidenza del 2,5%. Dati che si riflettono anche sui comuni del Vesuviano: ieri a Torre del Greco sono stati registrati cinque nuovi casi di positività, ma negli scorsi giorni sono stati trovati anche 20 positivi in un giorno. 34 nuovi contagi, invece, sono stati riscontrati nella giornata di ieri a Torre Annunziata. I vaccini, per ora, riescono ad arginare la pericolosità del virus e sono pochi i positivi che vengono ricoverati e ancor meno quelli in terapia intensiva. La pressione sulle strutture sanitarie non è ancora grave, ma si teme l’aggravarsi della situazione, soprattutto con l’arrivo della stagione influenzale. Preoccupa anche la variante omicron, con il paziente zero in Italia trovato a Caserta. Ieri, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha annunciato che sono 5, al momento, i positivi alla nuova variante rilevati tramite il tracciamento dei contatti del primo caso. Tuttavia, gli scienziati sembrano ottimisti nell’affermare che la nuova variante sia solo più facilmente trasmissibile, ma non più pericolosa e che i vaccini sono comunque efficaci. Caos sulle scuole negli ultimi due giorni. Lunedì sera una circolare congiunta dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, in ragione dell’aumento dei contagi, sospendeva il programma di “sorveglianza con testing” in vigore da appena due settimane. Un positivo in classe, quindi, avrebbe dovuto comportare la quarantena per tutti ed il ritorno in DAD. Ieri pomeriggio palazzo Chigi ha bloccato l’intervento. Le regole, dunque, restano quelle in vigore: tutta la classe andrà automaticamente in quarantena solo se ci sono tre positivi. Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato, ma si procederà al tracciamento tramite tampone immediato dei contatti. La didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe solo per i bambini fino a sei anni, per la scuola dell’infanzia, dunque, dove è più difficile mantenere il distanziamento e le mascherine per i bimbi non sono obbligatorie. Con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni (per i quali non è ancora prevista la vaccinazione) e anche per i più grandi se non sono vaccinati. Dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre. La volontà, è stato spiegato, è non riportare le lancette indietro e garantire la scuola in presenza. Preoccupa comunque la diffusione tra i bambini. Oggi la riunione di Aifa e Comitato Tecnico Scientifico deciderà sulle vaccinazioni tra i 5 ed i 12 anni.