Il Presidente Vincenzo Schiavo: «Nonostante i rincari, pochi disagi per i turisti: Campania meta turistica europea con miglior rapporto qualità-prezzo. A Napoli il 60% di introiti dall’indotto»
Il focus del centro studi di Confesercenti Campania promuove il ponte del 25 aprile in relazione all’economia della nostra regione. Quasi 43 milioni incassati, nonostante il tempo non eccezionale e malgrado i rincari di alcune materie prime. Previsioni analoghe sono stimate anche per il prossimo week-end del Primo Maggio. «E’ stata una importante boccata d’ossigeno – commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno – che contiamo possa essere da traino e da modello per l’estate. Nella nostra regione le strutture ricettive mantengono un elevato standard qualitativo, il turismo resta un volano essenziale per la nostra economia: grazie alla presenza massiccia di turisti in quest’ultimo week-end, circa 165mila persone hanno invaso la nostra regione. Siamo soddisfatti, dopo Pasqua altro ponte incoraggiante dopo mesi di stenti. Otre agli incassi degli alberghi l’indotto legato al commercio, alla ristorazione e ai servizi ha sfiorato 43 milioni di euro».
I DATI. Il centro studi di Confesercenti Campania ha raccolto dati molto significativi: per il lungo week-end del 23, 24 e 25 aprile i 165mila turisti hanno occupato, in Campania, il 91% in media delle strutture ricettive, considerando che 8000 di esse erano attive (1200 attività alberghiere e 6800 extralberghiere). La capienza media degli alberghi è stata di 70 persone, con un costo medio pro capite tra i 55 e i 60 euro. Il totale di introiti alberghieri ed extralberghieri è stato di oltre 18 milioni di euro. Non è tutto: la spesa media dei turisti (pro capite) è stata di 50 euro, con un ulteriore incasso di 24,7 milioni di euro in questa tre giorni (legata alla Festa della Liberazione) di turismo che porta la quota di incassi per la nostra regione a 42,9 milioni di euro, tra turismo e indotto (ristoranti, commercio, shopping, artigianato, bar e servizi). Un pienone registrato soprattutto a Napoli, che ha raccolto in media il 60% di fatturato e di presenze. Nel capoluogo della nostra regione, infatti, le strutture ricettive attive sono state oltre 5600 (700 alberghi, circa 5000 attività extralberghiere): hanno accolto 105mila turisti (occupazione media delle strutture al 96%), con un introito di 11,5 milioni di euro, al quale va aggiunto l’indotto legato a ristorazione e commercio di circa 15,7 milioni, ovvero in totale (tra turismo, shopping e ristorazione) si è superata quota 27,3 milioni di euro di incassi. «Un pienone importante nonostante il tempo non sia stato dei migliori – commenta Vincenzo Schiavo – ed ancora una volta è stata premiata la nostra ricca e qualitativa offerta: i turisti hanno speso per gustare la nostra gastronomia, per acquistare gadget e souvenir prodotti dal nostro illustri artigianato, i bar e i servizi hanno lavorato bene e in sicurezza». Un prologo all’estate incoraggiante, nonostante i rincari dovuti in larga parte alla crisi internazionale. «Napoli e la Campania – sottolinea Vincenzo Schiavo – restano tra le mete più importanti e visitate al mondo non solo per i paesaggi unici e per arte e cultura millenari. Nonostante gli aumenti dei prezzi di gas ed energia elettrica, che hanno influito sul rincaro dei beni di prima necessità, l’impatto che registriamo sul consumatore finale è abbondantemente al di sotto delle attese. La Campania si conferma, infatti, la meta turistica europea con il miglior rapporto qualità/prezzo. Sul nostro territorio si può dormire e mangiar a prezzi contenuti, godendo di una qualità di vita più che buona».