Cisal ha denunciato come inadeguate le misure economiche adottate dal Governo per contrastare l’emergenza coronavirus. In particolare, Cisal parla dei piani per il trasporto pubblico, settore fortemente segnato dalla crisi e con ristretto margine di ripartenza.
“Il Decreto economico che il Governo si accinge a varare contiene misure che non sono
assolutamente sufficienti per il Comparto dei Trasporti, né ad affrontare la c.d. “seconda fase”, né, tantomeno, a rilanciarlo per il futuro.
Nel pieno della crisi i settori che garantiscono il trasporto delle persone sono stati fortemente penalizzati dalla diminuzione degli spostamenti e dalla conseguente riduzione dei ricavi. Ciò produce effetti negativi che si vanno a sommare a quelli di alcune crisi preesistenti, quali quelle del settore aereo, della navigazione, ecc.
Le risorse messe a disposizione per il Settore non sono sufficienti né a programmare, né a gestire la ripartenza delle attività del Paese.
Il Documento che abbiamo inviato al Governo l’8 aprile u.s. conteneva già proposte e presentava richieste per fronteggiare l’emergenza e rilanciare il settore, quali, tra le altre:
il rifinanziamento degli Ammortizzatori Sociali ordinari, straordinari e in deroga, nonché del Fondo d’Integrazione Salariale (FIS), ampliando le 9 settimane attuali ed ottenendo la garanzia di tempi certi nell’erogazione dei pagamenti effettuati direttamente dall’INPS;
il rifinanziamento dei Fondi Bilaterali di sostegno al reddito per il Trasporto Ferroviario, il
Trasporto Marittimo e il Trasporto Pubblico Locale;
il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo e prevedere il suo intervento anche nel caso di Cassa Integrazione in deroga;
l’accesso alla Cassa Integrazione in deroga per i Marittimi esclusi dalla copertura del Fondo Solimare;
l’estensione degli artt. 29 e 30 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, convertito nella Legge n. 27 del 24 aprile 2020, anche agli stagionali del Comparto;
l’applicazione del Contratto Nazionale del settore quale riferimento “minimo” per tutti le
imprese che operano stabilmente sul territorio nazionale nei settori più esposti alla concorrenza, come quello aereo, quello ferroviario, quello del trasporto pubblico locale, ecc.;
la conferma della dotazione del Fondo Nazionale Trasporti, con l’individuazione di specifiche risorse aggiuntive per affrontare la fase del riavvio delle attività.
Infine, partendo dalla fase che si è appena avviata, devono essere superate le varie problematiche del Comparto, che riguardano il Trasporto Aereo, il Trasporto Marittimo, il Trasporto Pubblico Locale e Ferroviario, l’Anas, le Autostrade e il Servizio di Taxi, che la nostra Organizzazione Sindacale ha più volte segnalato al Governo.”