“Quanto sta accadendo in questi giorni al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli, dove si è reso addirittura necessario l’intervento dei carabinieri per sedare la tensione di pazienti in attesa da ore, richiede misure urgenti. Non possiamo più perdere tempo.
Dobbiamo alleggerire, con ogni provvedimento possibile, il principale ospedale della città e impedire, come già accaduto, che l’eventuale chiusura del Pronto Soccorso si riverberi su tutta la rete di emergenza-urgenza.
Per questo già un mese fa ho presentato un’interrogazione con la quale ho chiesto l’adozione urgente di una serie di interventi.
Solo in queste ore è stata annunciata la prossima riattivazione del Pronto soccorso del San Giovanni Bosco, ora bisogna riaprire quello del Loreto Mare e accelerare l’iter di apertura di un Pronto soccorso al Policlinico Universitario.
Ho chiesto, inoltre, che Monaldi e Federico II mettano effettivamente a disposizione del Cardarelli ogni giorno una sala operatoria e almeno 5 posti letto a testa, e che i pazienti oncologici non siano fatti transitare per il pronto soccorso del Cardarelli, ma possano venire accolti direttamente nelle strutture dove hanno effettuato il primo accesso, ad esempio il Pascale”.
Lo dichiara la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino.
“Oltre al problema del sovraffollamento, è in corso una vera e propria emorragia di personale dai pronto soccorso e i concorsi vanno deserti. Due anni fa al Pronto Soccorso del Cardarelli, ad esempio, c’erano 45 medici, oggi sono la metà. Per questo ho depositato una mozione con la quale si attivano procedure di reclutamento straordinario con l’obbligo, per i vincitori di concorso per medicina interna e analoghe discipline mediche, di effettuare i primi due anni di servizio nei Pronto Soccorso. In questo modo, oltre a formare adeguatamente il nostro personale medico, garantiamo continuità assistenziale in reparti nei quali il personale è ridotto ormai all’osso e si continua ad assistere alla drammatica fuga di operatori sanitari”.