Napoli, 4 marzo 2025. La Campania si prepara allo sciopero nazionale delle Telecomunicazioni proclamato per il prossimo 31 marzo da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, chiamando a raccolta tutte le lavoratrici e i lavoratori campani del settore per l’attivo unitario territoriale – il primo dopo molti anni – in programma giovedì 6 marzo, alle ore 15.00, all’hotel Ramada di Napoli (via Galileo Ferraris, 40). Obiettivo: discutere insieme le modalità più adatte a favorire una partecipazione ampia alla mobilitazione. Il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle telecomunicazioni, scaduto il 31 dicembre 2022, è in una fase di stallo dallo scorso dicembre. Nonostante i considerevoli passi in avanti effettuati in riferimento alla parte normativa, l’atteggiamento dilatorio di Asstel nel trattare gli elementi relativi alla parte economica hanno determinato l’interruzione del confronto.
Parallelamente, il confronto col Governo sui temi industriali e regolatori del settore delle Telecomunicazioni, tenuto conto delle continue fibrillazioni che si susseguono da mesi tra i vari operatori del settore, attraverso aggregazioni e/o scomposizioni organizzative, prosegue con lentezza e senza evidenti interventi concreti a favore del comparto ed in una vera logica di prospettiva industriale di un settore che deve essere considerato strategico per il Paese. Non da ultimo il rinvio del tavolo politico di confronto dello scorso 12 febbraio, derubricato ad incontro tecnico. Un incontro che ha sicuramente mostrato un confronto di merito sui temi posti, ma che attende risposte concrete da troppo tempo.
A rendere ancora più urgente la mobilitazione è la disdetta unilaterale del Contratto collettivo nazionale delle Telecomunicazioni da parte di Assocontact e la conseguente firma, insieme a Cisal, di un contratto alternativo che penalizza le lavoratrici e i lavoratori dei contact center in appalto. Questa manovra, che colpisce 6 mila dipendenti diretti e un numero imprecisato di collaboratori, impone aumenti salariali irrisori (3% contro il +15% dell’inflazione), tagli ai permessi e maggiore flessibilità, mentre per i collaboratori si traduce in una paga oraria di appena 6,50 euro, priva di qualsiasi tutela. Un tentativo inaccettabile di ridurre salari e diritti, a esclusivo vantaggio degli extra-profitti dei committenti, che sarà combattuto con forza attraverso la mobilitazione nazionale
L’attivo unitario del 6 marzo rientra nel percorso di assemblee unitarie che le categorie di Cgil, Cisl e Uil stanno portando avanti in preparazione dello sciopero di fine mese. All’iniziativa di giovedì 6 marzo, oltre agli interventi di lavoratrici e lavoratori del settore, interverranno i segretari generali di Fistel Cisl e Uilcom Uil, Giorgio Serao e Salvatore Ugliarolo, mentre le conclusioni saranno affidate al segretario generale Slc Cgil, Riccardo Saccone.