Ogni giorno i dipendenti pubblici garantiscono servizi malgrado anni di smantellamento della pubblica amministrazione. Dall’inizio della pandemia sono 66mila i contagi da Covid sul luogo di lavoro, 332 i casi mortali. E’ per rinnovare la pubblica amministrazione, per chiedere sicurezza sul luogo di lavoro, contratti e assunzioni che il 9 dicembre è stato proclamato lo sciopero dei servizi pubblici.
“Anche in questo periodo di pandemia, spesso lavorando da casa a proprie spese o sul campo, a rischio della propria vita e operando senza adeguate misure di prevenzione i lavoratori del pubblico impiego hanno garantito la salute, il soccorso, il funzionamento della giustizia, il mantenimento del sistema assistenziale, l’istruzione – dichiarano Alfredo Garzi Fp Cgil, Lorenzo Medici Fp Cisl e Vincenzo Martone Uil Fpl – I carichi di lavoro devono essere sostenibili, basta con turni di oltre 12 ore a causa della cronica carenza di personale. Gli operatori sanitari, ad esempio, sono aggrediti negli ospedali, offesi e denigrati. Malgrado ciò continuano a garantire cure e assistenza”.
Il pubblico impiego attende il piano straordinario di assunzioni oltre alla stabilizzazione, il rinnovo dei contratti e un protocollo di sicurezza che garantisca la salute di chi ogni giorno è in prima linea per garantire servizi al cittadino e il funzionamento della complessa macchina della P.A. Per questi motivi lunedì 7 dicembre a partire dalle ore 11 e fino alle 12, si terrà una conferenza stampa delle tre sigle sindacali, rappresentate da Alfredo Garzi (Fp Cgil), Lorenzo Medici (Fp Cisl) e Vincenzo Martone (Uil Fpl) davanti al centro produzioni Rai di Napoli a Fuorigrotta.