Le cento fontane di nuovo in balia del degrado e di festini clandestini. Uno dei siti storici più importanti di Torre del Greco, teatro tanto di incontri amorosi, quanto di scene di vita quotidiana, sembra destinato all’abbandono. Ogni volta in cui l’amministrazione comunale o i cittadini hanno provato a riabilitarlo, è corrisposta a ad un veloce ritorno ad una situazione di degrado. Lo scorso giugno un gruppo di tifosi della Turris ripulì volontariamente il monumento, ma a 7 mesi di distanza, nonostante restrizioni e pandemia, le Cento Fontane tornano ad essere una discarica.
Anzi, probabilmente, la loro peculiare posizione, in basso rispetto al manto stradale e ben nascosta alla vista, le ha rese il luogo ideale per evitare controlli e divieti. Le nostre telecamere, questa mattina, hanno chiaramente evidenziato che in molti hanno utilizzato il sito per festeggiare il Capodanno, in barba alla zona rossa. La pavimentazione è completamente disseminata di cocci rotti e di bottiglie di spumante vuote, insieme ad immancabili bicchieri e stoviglie di plastica. A confermare gli eccessi di fine anno i resti di fuochi d’artificio fatti esplodere sul posto alla mezzanotte e mai rimossi dagli improvvisati fuochisti.
Ma il degrado non si limita ai bagordi delle feste.
Erbacce e rovi crescono, ormai, ovunque, fra ogni intercapedine delle pietre storiche. Una folta vegetazione ha invaso tutto, annaffiata dall’incuria di chi dovrebbe predisporre almeno un minimo di manutenzione e di pulizia.
Inoltre, questi rovi nascondono pericoli gravi se consideriamo che l’accesso al sito è aperto a tutti. Fra i cespugli si sono formate buche molto profonde e fossi, la maggior parte dei tombini e pozzetti risulta scoperchiata. Qualunque bambino che si trovi a girare in zona, magari rassicurato dall’assenza di autoveicoli, rischia di sprofondare in uno di questi vuoti e di ferirsi tra lamiere arrugginite.
In ultimo, ma non meno grave, l’intera zona è cosparsa di escrementi. Da luogo di pulizia, in cui le casalinghe torresi andavano a fare il bucato, a luogo di decenza, utilizzato come bagno pubblico. Oltre alle deiezioni canine, a cui siamo purtroppo abituati, spiccano quelle chiaramente umane, con tanto di carta igienica usata e abbandonata vicino.
Si segnalano anche rifiuti chiaramente casalinghi e abbandonati nei pressi di finestre e balconi degli edifici circostanti, evidenziando che anche molti residenti preferiscono lanciare la spazzatura direttamente nella “discarica” sotto casa.
Ovviamente, non è esente da colpe un’amministrazione che dovrebbe valorizzare, vigilare e proteggere l’enorme patrimonio culturale cittadino, di cui le Cento Fontane sono, o dovrebbero essere, la punta di diamante.