Questa mattina alle 10:00, si è celebrato a Napoli l’81º anniversario del sacrificio di Salvo D’Acquisto, vice brigadiere dei Carabinieri Medaglia D’Oro al Valore Militare.
Un eroe della Resistenza italiana, simbolo di coraggio e altruismo.
La commemorazione è iniziata con la deposizione di una corona d’alloro davanti alla tomba di Salvo D’Acquisto nella Chiesa di Santa Chiara, luogo dove giacciono le sue spoglie. Successivamente, è stata deposta una seconda corona al monumento dedicato al giovane carabiniere, in memoria del suo atto di estremo sacrificio.
Alla cerimonia erano presenti, tra le varie autorità militari e civili, il Comandante Interregionale Carabinieri Ogaden, Generale di Corpo d’Armata Marco Minicucci, il Comandante della Legione Carabinieri Campania, Generale di Divisione Canio Giuseppe La Gala, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, Generale di Brigata Enrico Scandone e il Comandante della Regione Carabinieri Forestale Campania, Generale di Brigata Ciro Lungo.
Salvo D’Acquisto, vicebrigadiere dei Carabinieri, nacque a Napoli il 15 ottobre 1920. Il suo nome è legato tragicamente al giorno 23 settembre 1943, durante l’occupazione tedesca.
A Torrimpietra, vicino Roma, un’esplosione accidentale in una caserma tedesca provocò la morte di due soldati nazisti.
Le forze di occupazione, in cerca di vendetta, arrestarono 22 civili innocenti, minacciando di fucilarli come rappresaglia.
D’Acquisto, pur sapendo dell’innocenza dei prigionieri, si offrì volontariamente come unico responsabile dell’incidente, salvando così le loro vite.
Fu fucilato dai nazisti a soli 23 anni.
Il suo sacrificio rimane uno dei gesti più alti di eroismo e solidarietà nella storia d’Italia, divenendo con gli anni un modello di dedizione al dovere e di amore per il prossimo.
La commemorazione di oggi vuole ricordare e onorare la memoria di un eroe, il cui gesto altruista continua a ispirare generazioni di italiani.
L’evento rappresenta anche un momento di riflessione sui valori fondamentali di libertà, giustizia e sacrificio che la sua figura incarna.