Lotta al bullismo e cyberbullismo attraverso l’educazione a valori fondamentali come l’amicizia, l’amore, la fratellanza e la gentilezza tra gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. È questo il fulcro del progetto “Cuori Connessi”, organizzato dal Comune di Gragnano e dall’Ufficio Scolastico Regionale (Usr).
Il prossimo 4 marzo alle ore 18 e 30 la nuova tappa del Festival ideato nell’ambito dell’iniziativa: l’appuntamento è presso l’Auditorium del Liceo Scientifico “F. Severi” di Castellammare di Stabia.
Organizzato con l’obiettivo di coinvolgere attivamente alunni, docenti e famiglie, Cuori Connessi si propone di creare un ambiente scolastico e extra-scolastico in cui la convivenza civile e armoniosa sia un obiettivo condiviso da tutti. Il progetto prevede una serie di attività mirate, con figure esperte come la Polizia Postale, psicologi, sociologi, esperti digitali e referenti scolastici per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo. Le attività sono suddivise in diverse fasi e coinvolgono tutti gli attori coinvolti nel contesto educativo.
La formazione degli “Ambasciatori Cuori Connessi” prevede due alunni per ogni classe che vengono selezionati e formati sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo, diventando promotori attivi di messaggi positivi e iniziative all’interno delle loro classi. Attraverso la peer education, gli ambasciatori condividono le loro esperienze e sensibilizzano i loro compagni, promuovendo la convivenza pacifica e la gentilezza. In parallelo, si svolge la formazione degli studenti delle classi prime e quinte, focalizzata sul rispetto degli altri, la cooperazione e la responsabilizzazione verso il bullismo e il cyberbullismo. Gli incontri, arricchiti da attività interattive, mirano a sensibilizzare gli studenti su queste tematiche cruciali.
I docenti vengono poi coinvolti attraverso un percorso di formazione specifico, affiancati da esperti nel settore della prevenzione del bullismo e del cyberbullismo. Gli incontri mensili comprendono anche i genitori, fornendo loro strumenti e informazioni utili per affrontare queste problematiche insieme alla scuola.
Il clou del progetto è il Festival Cuori Connessi, evento canoro con alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Le canzoni in gara trattano tematiche legate all’amicizia, alla gentilezza e al contrasto al bullismo, veicolando messaggi positivi attraverso la musica. La kermesse, aperta al pubblico e con la partecipazione di un artista di fama nazionale, segna la conclusione dell’intero progetto.
“Alla base del progetto Cuori Connessi c’è la volontà di fornire ai nostri ragazzi, un concetto diverso di connessione. – ha detto la Francesco Ruocco, referente dell’iniziativa – Questo termine viene attribuito principalmente al web, alla rete, ai social, al mondo virtuale. Col nostro progetto abbiamo cercato in primis, di dare un significato diverso al concetto di connessione, ispirandoci ad una connessione che mette al centro e insieme le persone, i sentimenti e le emozioni che ci contraddistinguono, abbandonando i filtri del mondo digitale.
In ambito scolastico abbiamo registrato delle forme di comportamento che, seppur non sempre riconducibili a forme bullismo e di cyberbullismo, vengono praticate senza una chiara consapevolezza. Spesso i nostri ragazzi, tendono a giustificare determinati comportamenti, attraverso lo scudo dello scherzo. Attenzione, non si tratta di un alibi ben costruito, al contrario si tratta di un’idea distorta del significato di scherzo.
Invece parlerei di emergenza sul mondo dei social e del gaming. In questo ambito abbiamo rilevato che i nostri ragazzi non sono stati preparati, formati e informati su tutti i rischi a cui si espongono attraverso l’uso dei social e dei giochi, e non hanno la benchè minima idea di cosa sia il benessere digitale e la dipendenza digitale. C’è molta disinformazione. Solo l’1% dei nostri alunni sa che un minore di 13 anni non può iscriversi sui social (Facebook, Instagram, TikTok, Snapchat, WhatsApp…) mentre tra i 13 e i 16 serve la supervisione dei genitori”.