Campania rischia di diventare zona rossa.
Tra poco si riunirà la cabina di regia per l’emergenza Covid, rinviata ieri su richiesta di alcune Regioni. Le anticipazioni sul rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità sembrano preludere a cambiamenti nella mappa tricolore.
Al lavoro sulle cifre e sui 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio ci sono il governo, la cabina di regia sul Covid e lo stesso Cts. Il “verdetto”, con il consueto rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, slitta rispetto ai tempi annunciati. Nella fase di validazione dei dati da parte delle stesse regioni, per la quale è prevista una tempistica massima di 24 ore, alcune hanno chiesto più tempo.
La fascia di rischio alta incombe sulle regioni: Campania, Veneto e Toscana rischiano di abbandonare la zona gialla e l’Alto Adige in anticipo diventa già ‘zona rossa’.
A puntare il dito molti sindaci: per quello di Napoli, Luigi de Magistris, “proclamare la Campania zona rossa è una decisione purtroppo inevitabile, anzi è una decisione tardiva”.
Sono molti anche i cittadini che non si sentono tranquilli con le nuove misure e lamentano la mancanza di controlli adeguati. Soprattutto la scorsa domenica mattina è diventata l’emblema delle contraddizioni dell’ultimo DPCM. In quasi tutte le città in fascia gialla le persone si sono riversate in strada tra passeggiate sul lungomare, aperitivi nei bar aperti e pranzi fuori. Complice anche la giornata soleggiata. Pochi i sindaci che hanno deciso di prendere provvedimenti per contrastare questi fenomeni. Il decreto, infatti, affida ai primi cittadini la possibilità di chiudere aree particolarmente frequentate del Comune per evitare assembramenti e predisporre controlli utili a contrastare le trasgressioni. Invece la situazione è parsa fuori controllo, con traffico al collasso e folla nelle vie del centro.