Campania torna finalmente in zona gialla dopo più di un mese di massime restrizioni. Riaprono parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti, che potranno accogliere i clienti solo con tavoli all’aperto, cinema e teatri. L’apertura prevista dal Governo per il 78% degli italiani, però, potrebbe portare ad un naturale aumento dei contagi, soprattutto se l’allentamento delle misure non è accompagnato da controlli costanti. A ricordarlo anche il Presidente Vincenzo De Luca che, ospite a ‘Che tempo che fa’, ha sottolineato: “Ritengo che siamo entrati nella seconda fase del covid, a differenza di un anno fa ci sono i vaccini e poi il Paese stremato, non regge più”. Le prime reazioni non sono state delle migliori: a Milano, Roma e Napoli ieri, in occasione della festa della liberazione e complice la giornata di sole, tante le persone ad affollare piazze e lungomari, nonostante tutta Italia fosse ancora in zona arancione o rossa. Preoccupano le immagini di tantissimi giovani che hanno colto subito l’opportunità di godersi un aperitivo con amici, ovviamente privi di mascherine e dimenticando il distanziamento. Certamente uno sfogo prevedibile, dati i mesi di divieti, ma il ripetersi di questi fenomeni potrebbe vanificare tutto il lavoro fatto per la lotta al virus, anche perché si tratta di categorie e fasce di età che non hanno ancora ricevuto il vaccino. L’ingresso della Campania in zona gialla non ha portato cambiamenti nella vita scolastica degli studenti delle scuole superiori di Napoli. Sebbene il decreto preveda in zona gialla che la didattica in presenza debba essere tra il 70 e il 100 per cento degli studenti, in città sono molti gli istituti che hanno deciso di mantenere la didattica in presenza solo al 50 per cento avvalendosi di tale possibilità fornita dall’ultima ordinanza in materia di scuola della Regione Campania. La preoccupazione è che, come a ottobre, i contagi portino alla chiusura a singhiozzo di classi o di interi plessi. Tuttavia, data la libertà concessa appare paradossale che i ragazzi non tornino fra i banchi per paura del virus, ma possano ritrovarsi al bar nel pomeriggio. Altri dubbi restano sul coprifuoco, rimasto fissato dalle 22 alle 5 del mattino. Data l’apertura di ristoranti, bar e teatri sembra assurdo che queste attività possano funzionare escludendo gli orari serali. A riguardo, il commissario straordinario Figliuolo ha annunciato che potrebbero esserci modifiche solo dopo metà maggio. Per molti ristoratori, questo controsenso sembra un’ennesima falsa partenza.