Campania in zona arancione. La decisione è stata presa venerdì dal ministro della Salute Roberto Speranza, dopo gli ultimi dati pervenuti alla cabina di regia per il controllo del contagio, ed è entrata in vigore ieri. Cambia quindi la zona di criticità e, di conseguenza, si può assistere alle prime riaperture degli esercizi frenati dalla zona rossa. Restano chiusi bar e ristoranti, per i quali è consentito solo il servizio d’asporto e la consegna a domicilio, ma riaprono i negozi non essenziali, in particolare quelli di abbigliamento. Scompare anche la limitazione alla mobilità cittadina. Si potrà circolare liberamente all’interno del proprio Comune fino alle 22 di sera, orario in cui, in tutta Italia, scatta il coprifuoco. Tuttavia, in zona arancione è previsto ancora il divieto di spostamenti fra Comuni diversi, salvo comprovate esigenze. I più speranzosi a Napoli sono titolari e dipendenti dei negozi che hanno potuto rialzare le saracinesche. Vetrine rimesse a lucido, porte aperte, ma anche regole affisse alla porta per mascherine e distanziamento per negozi di abbigliamento, scarpe e gioiellerie. Apertura domenicale pre natalizia ma pesantemente condizionata dal nubifragio mattutino e successivamente dalla pioggia che ha lasciato solo pochi spiragli. Poca la gente in strada per lo shopping. Si riparte, con la speranza che con l’avvicinarsi del Natale ed il miglioramento della situazione sanitaria le vendite possano registrare un’impennata. Prime indiscrezioni fanno sperare in un ulteriore alleggerimento delle misure già per la prossima settimana, quando la Campania dovrebbe già tornare in zona gialla.