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A large cargo container ship out to sea.

Se le risorse sono poche bisogna darle a chi ne ha veramente bisogno. In estrema sintesi è questo il messaggio che Matteo Catani, Presidente della Commissione Cabotaggio e Traghetti Lungo Raggio di ASSARMATORI, ha consegnato ai deputati della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, durante l’audizione sul cosiddetto Decreto Rilancio.

Catani ha ricordato che le restrizioni alla mobilità passeggeri imposte dall’emergenza Coronavirus hanno inferto un colpo mortale alle imprese marittime con riduzioni di fatturato che variano dal 50 al 70% su base annua, ma stante le difficoltà del Governo a trovare risorse per il settore analoghe a quelle già stanziate per il trasporto aereo e ferroviario, ASSARMATORI da tempo propone di utilizzare i residui dei fondi strutturalmente allocati per il supporto dell’occupazione marittima italiana nell’ambito del regime c.d. Registro Internazionale, già messi a bilancio per il 2020, e soltanto parzialmente utilizzati, a causa del blocco delle attività.

Per la destinazione di questi fondi, ha proseguito Catani “occorrerebbe prima di tutto stabilire un ordine di priorità, mettendo in primo piano chi in questi mesi non si è mai fermato, continuando ad assicurare sostegno e occupazione ai territori serviti e all’economia nazionale. I traghetti italiani non hanno mai smesso di viaggiare e ancora una volta hanno dimostrato che grande infrastruttura strategica sia il loro servizio, per il quale lavorano migliaia di marittimi italiani”. Del resto, aggiunge il rappresentante di ASSARMATORI, i paesi europei ove i servizi di trasporto marittimo di merci e passeggeri sono maggiormente strategici, come Finlandia, Regno Unito e Irlanda, hanno già introdotto misure di sostegno mirate ad aiutare le imprese operanti nel loro comparto.

In coerenza con quanto espresso, ASSARMATORI ha quindi sostenuto un emendamento al testo del Decreto Rilancio che, ha spiegato Catani, è “teso a compensare le ricadute economiche di entità tale da minare la continuità aziendale delle imprese che operano navi di bandiera italiana, iscritte nelle rispettive matricole o registri impiegate nell’esercizio

dell’attività di trasporto marittimo locale, ovvero nei collegamenti combinati di passeggeri e merci via mare”. Il sostegno alle imprese fortemente impattate dalla pandemia in corso, manterrebbe quindi attiva una infrastruttura essenziale quale è la rete di trasporti marittimi combinati passeggeri e merci, senza alterare i livelli concorrenziali.

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