Appena due giorni fa, nel giorno della Liberazione, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (Na) hanno arrestato 27 persone legate al gruppo criminale della 167 di Arzano, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA partenopea.
Un risultato particolarmente significativo sul piano repressivo.
Il servizio dell’Arma non si esaurisce però con il contrasto alla criminalità ma si esprime anche attraverso la presenza quotidiana e la vicinanza ai cittadini.
Ed è per questo che i Carabinieri della Tenenza di Arzano hanno rafforzato la presenza dell’Istituzione con la predisposizione di pattuglie appiedate nei quartieri più difficili del territorio come le palazzine di edilizia popolare.
Tali servizi consentiranno di continuare l’azione di monitoraggio delle occupazioni irregolari di alloggi e permetterà di offrire un maggiore contatto con i residenti, nell’ottica di affermazione della legalità nella quotidianità.
L’azione dell’Arma territoriale vuole favorire i contatti con la realtà sociale su più livelli, in un’ottica di prevenzione e sicurezza partecipata.
In questa prospettiva si inserisce anche l’impegno nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole. Proprio nei giorni scorsi, i Carabinieri della locale Tenenza hanno tenuto degli incontri con gli alunni delle seconde classi della Scuola Media Statale “Ariosto” di Arzano e, nell’ambito dell’iniziativa denominata “Insegnante per un giorno”, il Comandante della locale Tenenza Carabinieri ha illustrato ad oltre 60 ragazzi cosa sia il cyberbullismo e come ci si difenda dalle insidie della rete.
Un argomento ampio che ha spaziato dall’uso consapevole di internet e dei social network, fino all’importanza per i ragazzi di un costante dialogo con i genitori e gli insegnanti per poter consentire un accesso alla rete protetto dai rischi purtroppo incombenti.
Massima attenzione anche al fenomeno dell’abbandono scolastico, settore in cui i Carabinieri, in collaborazione con gli Istituti scolastici del territorio, hanno verificato le situazioni di minori a rischio.
Al momento, alcuni casi sono stati già segnalati all’autorità giudiziaria e ai servizi sociali per l’attivazione delle forme di intervento e assistenza, ma l’attività avrà sviluppi ulteriori nelle prossime settimane.
Infine, sul piano della legalità delle forme assistenziali, assai proficuo si è rivelato lo sforzo profuso per individuare gli indebiti percettori del reddito di cittadinanza.
Solo nel mese di aprile, sono 9 i soggetti colpiti da misure restrittive della libertà personale per i quali è stata richiesta la sospensione del beneficio con il recupero di oltre 22mila euro. Anche in questo caso gli accertamenti proseguiranno per garantire che i cittadini effettivamente più bisognosi possano ricevere assistenza.