All’Ospedale Evangelico Betania di Napoli è stato effettuato un intervento di alta chirurgia, un Artroprotesi totale di Gomito ad una paziente di 75 anni.

Alla donna, affetta da una pregressa frattura scomposta della paletta omerale, complicata da una severa artrosi del gomito, è stata impiantata una protesi totale consistente nella sostituzione della superficie articolare della troclea omerale e del processo olecranico mediante due componenti protesiche unite attraverso un vincolo (o cerniera) a livello dell’area articolare. Il vincolo è costituito da un accoppiamento del metallo protesico con due dischi circolari in polietilene. Essendo il movimento articolare garantito da tale vincolo, la protesi appare stabile già alle prove eseguite in sala operatoria.

L’intervento chirurgico di Artroprotesi totale di Gomito è stato eseguito dal Primario Dott. Giacomo Negri, Direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Ospedale napoletano, coadiuvato dai Dott. Francesco Tancredi (specialista in chirurgia del gomito) e Giuseppe Parente.

Le condizioni cliniche nelle quali può rendersi necessario un intervento di Protesi di Gomito sono varie, tutte accomunate dalla presenza di un grave danno della superficie articolare. Tra le malattie degenerative l’artrite reumatoide e l’artrosi sono le indicazioni più frequenti. Altre possibili indicazioni sono le fratture dell’omero distale o la pseudoartrosi (mancata consolidazione della frattura) in pazienti anziani con limitate richieste funzionali e con situazioni cliniche tali da rendere impossibile l’osteosintesi”, spiega il Dott. Giacomo Negri.

Di questo tipo di intervento se ne fanno ancora pochi in Italia, si tratta, infatti, di un intervento chirurgico non frequente in quanto le indicazioni sono tutt’ora limitate.

La chirurgia del gomito resta una sfida aperta nel campo ortopedico. Da anni ormai questo reparto affronta le principali patologie del gomito, dalle fratture alle instabilità legamentose avvalendosi anche della chirurgia artroscopica. La protesica di gomito arriva a suggellare un percorso chirurgico che punta alla qualità ed alla innovazione”, conclude Negri.

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